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Per restauri architettonici intendiamo il processo secondo il quale edifici datati subiscono interventi volti a garantirne la conservazione, valorizzarli e consentirne il riuso.

Si tratta di interventi mirati, non invasivi che devono tenere necessariamente conto delle valenze storiche degli edifici.

La diagnosi

L’elemento fondamentale dei restauri architettonici è l’analisi.

Nello specifico la diagnostica applicata al restauro architettonico costituisce quell’insieme di prove e indagini, nella maggior parte dei casi preliminari alle scelte di intervento e al cantiere, che consentono di approfondire la conoscenza della preesistenza e del suo stato di conservazione.

Un corretto progetto della fase diagnostica può dunque condurre ad una definizione puntuale del progetto di restauro evitando o limitando le varianti in corso d’opera e garantendo, al contempo, la conservazione dell’integrità dell’edificio.

Si compone di una prima fase di analisi finalizzata a ricostruire la storia dell’edificio, a identificarne le tecniche costruttive e analizzare il livello di deterioramento. Si passa poi all’individuazione della destinazione d’uso dell’edificio, che in casi particolari può differire da quella per il quale l’edificio è stato realizzato.

L’analisi è importante non solo prima dell’avviamento del cantiere ma anche nella fase successiva alla conclusione del cantiere stesso per la verifica degli interventi effettuati.

Ruolo fondamentale è dunque quello dell’architetto restauratore che deve essere in grado di individuare la tipologia di indagine più adatta ai suoi obiettivi e di comprenderne i risultati, al fine di predisporre in maniera accurata il progetto degli interventi di restauro.

I metodi

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Attualmente esistono due correnti di pensiero attorno al restauro architettonico:
la prima mira alla conservazione assoluta dell’edificio storico nella situazione nella quale si trova, la seconda invece legittima anche ricostruzioni consistenti dell’edificio.

Tuttavia la tendenza attuale è quella di conservazione della materia esistente, compatibilmente con le esigenze di carattere strutturale ma anche di conservazione o ripristino dell’immagine storica.

L’importanza del riuso

Quello che è necessario garantire nelle restaurazioni architettoniche è il riuso degli edifici, anche attraverso la realizzazione di nuove parti architettoniche – se necessario.
Solo il riuso, infatti, garantisce una cura e manutenzione costante dell’opera nel tempo.
Per far ciò le costanti da non dimenticare sono:
l’esigenza di fruizione,
l’adeguamento normativo,
l’abbattimento delle barriere architettoniche,
la sicurezza attiva e passiva.
Si tratta di vincoli, talora anche pesanti, di cui tanto le nuove edificazioni quanto la conservazione ed il restauro di quelli storici devono tenere conto.

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