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Immaginatevi vivere ogni giorno della vostra vita all’aperto, costantemente in balia dei più disparati fattori climatici e di un’infinità di altri elementi che possono danneggiare il vostro corpo ed i vostri vestiti, non ultimo il semplice corso del tempo e la conseguente usura. Questa è la ‘vita’ di tutte le costruzioni in cui trascorriamo le nostre giornate. Certo, cemento, metallo ed intonaci sono più resistenti di carne ed ossa, ma è inevitabile che anche gli edifici, per quanto possano essere stati ben costruiti e trattati, risentano del tempo e delle intemperie.

Giunge quindi il momento di fare interventi di ripristino e, magari, anche di miglioramento, cogliendo l’occasione. Tuttavia si parla di spese non indifferenti e che possono fare paura, scoraggiando dall’intraprendere tali azioni. Avere coscienza della reale entità dei costi può aiutare a prendere una decisione con migliore cognizione di causa e, magari, anche con un po’ di tranquillità.

Nello specifico si parla della ristrutturazione della facciata di un edificio. Il primo fattore da considerare è la definizione dell’entità dell’intervento: ogni facciata ha la propria storia ed i propri segni peculiari lasciati dallo scorrere del tempo, richiedendo quindi azioni differenti. Il capitolato è quell’insieme di documenti tecnici che descrivono le condizioni della facciata oggetto di restauro e che, una volta consegnato ad una società competente del settore, permette di stilare un preventivo, definendo i tipi di lavori e di materiali da utilizzare per quel caso specifico.

Gli interventi su facciate

In alcuni casi non è neppure necessario fare un intervento esteso ed invasivo: alcuni problemi possono essere risolti con azioni di lavaggio per mezzo di idropulitrici e con l’uso di sostanze chimiche. Altre volte è necessaria una vera e propria ristrutturazione della facciata esterna. L’entità dei lavori, e conseguentemente del prezzo, dipende da fattori quali, abbastanza intuitivamente, l’estensione delle facciate, l’installazione di ponteggi e piattaforme, la manodopera coinvolta ed i materiali utilizzati.

Gli interventi possono riguardare l’intonaco (rimozione se deteriorato e rifacimento), l’aggiunta di reti metalliche per rendere la struttura più resistente e la tinteggiatura: queste azioni vengono compiute a strati o mani, su tre livelli dall’interno all’esterno. Tutti questi interventi non sono solo meramente estetici, ma rinnovano ed estendono la resistenza della facciata alle intemperie ed ai danni: meglio vengono fatti, più duraturo sarà il risultato e quindi meno soldi dovranno essere spesi in futuro.

Detrazioni

C’è un altro elemento che si può applicare in corso di ristrutturazione della facciata: il cappotto termico. Dal 2018 sarà obbligatorio per le abitazioni il raggiungimento delle fasce verdi (ovvero quelle alte) delle classi energetiche. Il cappotto termico permette di ridurre i consumi, incrementando la classe energetica: inoltre, sono previste detrazioni fiscali per questo genere di interventi del 65% fino a fine 2017 (dal 2018 scenderà al 50% invece). Sommando questa agevolazione al risparmio economico per minori consumi e migliore efficienza energetica, l’inserimento del cappotto termico diventa un prezioso investimento. E visto che comunque si richiede l’intervento sulla muratura esterna di manodopera su piattaforme e ponteggi, tanto vale accorpare assieme tutti i lavori di rifacimento della facciata, per assicurarsi un risultato duraturo.

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